ANDALI, L’ODISSEA DI BARBERIO ROSARINA. LA VINCITA, IL SEQUESTRO E IL LIETO FINE. Di Redazione

21.08.2024

Dice una celebre locuzione latina "Audentes Fortuna iuvat" (La fortuna sorride agli audaci). Lo sa bene Barberio Rosarina, insegnate di Andali ormai a pochi anni dal pensionamento. Chi lo avrebbe mai potuto immaginare, proprio lei, che da ormai decine di anni continuava a ripetere ai nipoti "Pregate perché io vinca, perché se vinco e divento ricca poi vi regalo". E i nipoti pregavano e aspettavano, ma in tanto gli anni passavano, i nipoti crescevano e altri pronipoti nascevano in attesa di quella vincita che ormai pareva un sogno lontano.

Ma proprio quando ormai tutti i nipoti avevano perso le speranze e quella promessa sembrava essere diventata una barzelletta, in una afosa notte di agosto il miracolo. Rosarina era seduta sul tavolo con in mano un gratta e vinci. Con una moneta da cinquanta centesimi inizia a grattare una dopo l'altra le caselle. È stanca e gli occhi le stanno per cedere, quando all'improvviso sobbalza dalla sedia. È incredula, "non è possibile" esclama tra sé e sé. Invece stava succedendo proprio a lei, aveva vinto, proprio dietro quell'ultima casella quando anche quel gratta e vinci sembrava un tentativo ormai andato "TURISTA PER SEMPRE".

Ben presto però, quel sogno diventato realtà si stava per trasformare in un incubo, ma procediamo per ordine. Nel giro di poche ore la notizia iniziò a diffondersi. I primi a gioire furono i nipoti pronti a reclamare dopo anni la parte di vincita della zia per cui tanto, ma tanto, ma proprio tanto avevano pregato. La zia Rosarina intanto progettava su come avrebbe potuto spendere i soldi: i regali ai nipoti, la ristrutturazione della casa, ancora regali per i nipoti, senza dimenticare i pronipoti. Per non parlare del fatto che avrebbe potuto smettere di lavorare.

Nei giorni seguenti l'inizio dell'Odissea. Non vogliamo dilungarci troppo sull'accaduto perciò sintetizziamo. La fortunata zia Rosarina viene ben presto citata in giudizio da diverse persone che reclamano presunti debiti mai pagati. La vincita viene immediatamente sottoposta a sequestro preventivo. I nipoti che alla notizia della vincita furono i primi a gioire adesso erano i primi a dispiacersi. Che cosa era andato storto si chiedevano, forse avevano pregato troppo poco? (in effetti una decina di anni sono pochetti…). Ma ad essere veramente disperata era la zia Rosarina, prima illusa dalla fortuna poi tormentata dalla sfiga. Le settimane seguenti furono ancora peggio tra incertezza, delusione e rassegnazione per quel triste epilogo.

Poi finalmente alle cinque della mattina la luce! Il lieto fine era arrivato. Rosarina si era finalmente svegliata da quel sogno divenuto incubo. Ora dal divano di casa sua (in corso di ristrutturazione) dove si era appisolata, diresse il suo sguardo verso il balcone aperto (o meglio privo di infissi), tiro un respiro di sollievo e si disse "meglio essere felici per ciò che si ha, che essere infelici per ciò che si desidera, almeno mi resta la pensione". Rimase in quel modo per qualche minuto, poi si sveglio completamente e si ricordò che ancore la pensione non l'aveva, che l'estate stava finendo e così le ferie.

Le vere vittime di questa storia sono i nipoti che da anni pregano per una vincita che tarda ad arrivare. Fonti interne alla famiglia riferiscono che per l'estate prossima pare che abbiano organizzato al posto di una grigliata in sila una giornata di preghiera al Santuario di Fatima. 

Il Moralista - Blog
Tutti i diritti riservati 2021
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia